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a cura di Marco Scotini
10 giugno - 22 ottobre 2023
Dal 9 giugno 2023 la project room e gli spazi esterni del PAV ospitano la mostra collettiva Il parlamento delle cose a cura di Marco Scotini (NABA Visual Arts Department Head) con Chiara Antonelli, Davide Barberi, Alessandro Cavallini, Traian Cherecheș e Chiara Scodeller, giovani artiste e artisti formatisi presso il Biennio Specialistico in Arti Visive e Studi Curatoriali e il Master Accademico in Art and Ecology del campus di Milano di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti.
Dalla mostra Il parlamento delle cose emerge come le teorie e le pratiche che animano l’ecologia politica e l’ecofemminismo a partire dalla seconda metà del secolo scorso abbiano smosso e dissestato il suolo compatto e monolitico del modello neoliberale e eteropatriarcale. Tale “smottamento” ha assicurato alle generazioni successive nuovi solchi da percorrere e nuovi substrati da abitare, nel tentativo di portare in superficie forme estetiche imperniate su visioni ormai nodali quali il superamento delle categorizzazioni oppositive tra natura e cultura e di genere e la ri-significazione di esperienze autobiografiche e collettive.
Tra i progetti presentati al PAV, lo studio etnografico dei sistemi magico-protettivi che caratterizzano l’ecologia storico-culturale di Norcia è il soggetto di In Acqua e terra la mano di Chiara Antonelli. Una performance nella quale sei abitanti del paese umbro, epicentro del sisma del 30 ottobre 2016, recuperano da un’ecologia della memoria locale l’antica ritualità dell’”acqua panata” per riattivare nel presente un conforto alla paura legata al trauma vissuto durante il sisma. Le sculture di Traian Cherecheș ri-significano esperienze autobiografiche attraverso elementi residuali della sua infanzia vissuta in Romania, rimodulando ricordi e elementi fisici attraverso l'assemblamento di materiali organici e inorganici, come in New Skin as sister-nature, dove una pelle artificiale dissimula la decomposizione della materia biologica che è sottostante alla superficie. Nell'installazione Il fungo delle Alpi Davide Barberi traduce in una forma fisica e tangibile l’esperienza di attraversamento e contemplazione di un vasto paesaggio alpino. Il tentativo è quello di rappresentare e controllare, attraverso dispositivi tecnologici, un territorio altrimenti ingovernabile, rievocando lo stordimento abitato dal suo corpo durante questo attraversamento. Chiara Scodeller presenta Erbario di genere - I fiori ermafroditi come concetto di genere nell’antropocene, un manuale nel quale sono raccolte 40 illustrazioni botaniche di fiori ermafroditi messe in relazione a uno slideshow che rimodula le vignette dei Gay Flowers realizzate da Stefania Sala per la rivista Fuori! - Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano. Infine, il progetto di Alessandro Cavallini Il parlamento delle cose dà vita a un manifesto per la rappresentanza degli assenti nel quale ecologie subordinate dialogano tra loro. Un grido d’urgenza che passando dall’antropologia visuale all’etnomusicologia, fonde un’estetica organica con quella tecnologica.
Da qui il titolo della mostra Il parlamento delle cose, un diretto riferimento al programma di ecologia politica sviluppato dal filosofo e antropologo Bruno Latour che, rifiutando la fermezza dell’uomo moderno nel non riconoscere i diritti, l’autonomia e l’agency delle cose, suggerisce la creazione di un “parlamento delle cose”, volto a estendere la democrazia e i diritti di rappresentanza non solo all’umano ma anche e soprattutto al non-umano.
Le mostre sono realizzate con il sostegno di Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Regione Piemonte, Città di Torino.
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Centro sperimentale d'arte contemporanea
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Orario invernale: venerdì ore 15-18
sabato e domenica ore 12-19
Per scuole e gruppi, su prenotazione, da martedì a venerdì
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