Marina Cavadini

Marina Cavadini è un’artista multidisciplinare formatasi a Milano e a Chicago (Brera BFA Pittura 2013, NABA MA Arti Visive e Studi Curatoriali 2015, SAIC MFA Scultura 2017). La sua ricerca è stata sostenuta da Eldon Danhausen (Chicago 2017), Ox-Bow Residency (Saugatuck, MI 2017), Fondazione Piemonte Dal Vivo (Torino 2019), NABA (Milano 2013). Marina è stata residente presso Nida Art Colony, LT (2020) e ACRE Residency (WI 2021). Il suo lavoro è stato esposto in istituzioni tra cui HotHouse Series presso l’Orto Botanico di Torino per Les Doigts En Fleur (2019) a cura di Giovanna Repetto, in collaborazione con Wovo Store, con un catalogo edito da Dallas Milano; Artisanal Intelligence per A.I.Herbarium a cura di Clara Tosi Pamphili e Alessio de Navasques in collaborazione con l’Orto Botanico di Roma durante AltaRoma 2020; InHabit Art Series per Plants and Animals. On Monsters, Cyborgs and Other Hybrid Creatures a cura di Rebecca Ladida con DfbrL8r Gallery (Chicago, IL); Parco Arte Vivente (Torino, IT) per Teatrum Botanicum 2016, Sullivan Galleries (Chicago, IL) a cura di Julie Rodrigues Widholm, Hyde Park Center (Chicago, IL), Joan Flasch Artists ‘Book Collection (Chicago, IL), La Triennale di Milano per The Great Learning a cura di Marco Scotini, Isola Art Center per Coltivando Utopia a cura di Bert Theis (Milano, IT), Palazzo dei Giureconsulti per Fashion Meets Art, un progetto di Camera Nazionale della Moda Italiana, Open Care e NABA (Milano, IT), Frigoriferi Milanesi (Milano, IT). Marina collabora con ALTALENA dal 2018 e con il gruppo di lettura femminista Stereotyper dal 2019.

Edoardo Manzoni

Edoardo Manzoni nasce a Crema (IT) nel 1993. Vive e lavora a Milano. La sua ricerca si sviluppa dal contesto rurale nel quale è cresciuto e che da sempre ne influenza il lavoro. Il mondo contadino e l’immaginario ad esso legato hanno stimolato l’interesse verso il rapporto tra il naturale e l’artificiale, l’umano e l’animale. La sua pratica artistica, basata su un processo di continuo recupero e rielaborazione di oggetti e materiali, attraversa modalità espressive differenti come la scultura, la pittura e l’installazione, cercando spesso un dialogo con il mondo degli artigiani. I suoi lavori sono stati esposti in diversi contesti, tra i quali: StateOf, Milano; Fondazione Antonio Ratti, Como; La Triennale, Milano; Sonnenstube, Lugano; Fondazione Pini, Milano; PAV, Torino; Careof, Milano; Luogo_e, Bergamo; Spazio Menouno, Treviglio. Nel 2016 fonda il collettivo DITTO, con il quale espone in contesti come: Macao, Milano; Villa Farinacci, Roma; Current, Milano; Museo Archeolgico Paolo Giovio, Como. Nel 2018 fonda il progetto Residenza La Fornace invitando differenti artisti a entrare in dialogo con la cascina dove è cresciuto e dove tutt’ora porta avanti la sua ricerca artistica.

Natália Trejbalova

Natália Trejbalová (Košice, Slovacchia, 1989) si forma all’Accademia di Belle Arti di Bologna e alla Scuola di Nuove Tecnologie di Brera, a Milano. I suoi lavori sono stati esposti in diverse mostre collettive, in Italia e all’estero. Le più recenti includono: la 16esima Quadriennale di Roma (nella sezione a cura di Domenico Quaranta); Deptford Moving Image Festival, London; Midasův dotyk, Liberec Regional Gallery, Repubblica Ceca; Solo Figli, Padiglione de L’Esprit Nouveau, Bologna; Vanishing, Fotomuseum Winterthur, Svizzera.

The Cool Couple

The Cool Couple è un duo di base a Milano, fondato a fine 2012 da Niccolò Benetton (1986) e Simone Santilli (1987). La loro ricerca esplora la relazione quotidiana di individui e collettività con le immagini attraverso una varietà di linguaggi che spaziano dalla fotografia ai jammer, dalle stanze per la meditazione ai videogame. Il lavoro di TCC è stato esposto in diverse istituzioni quali: CCC la Strozzina, Fondazione Bevilacqua La Masa, Unseen Photography Festival, Les Rencontres d’ Arles, Museo MACRO, Museo del ‘900, MAMBO, Galleria Civica di Trento. Tra i riconoscimenti ricevuti: il Premio Fabbri per la Fotografia Contemporanea (2014), il Premio Graziadei per la giovane fotografia (2015), il Premio Fotografia Under 40 di Artve-rona (2017), Premio Euromobil (2017), Premio Johannesburg (2019), Artevisione (2020). The Cool Couple affianca alla ricerca artistica la didattica: ha collaborato con NABA, IUAV, AplusA, University of South Wales, IED Torino, ISSP, MADE Program.

Isabella Mongelli

Isabella Mongelli (Taranto, 1982) si occupa di performance. Interessata ad azioni semplici in zone tematiche complesse, rimanda continuamente il senso a favore dell’ironia e della commozione. Con un approccio molto personale e teso a sfidare i confini tra linguaggi molto diversi, la sua ricerca si sviluppa tra il super visibile e l’invisibile. Il realismo si alterna ad un surrealismo mai simbolico ma che favorisce un senso di straniamento e sospensione. Studia Psicologia Clinica laureandosi nel 2007 con una tesi sulla Psicomagia di Alejandro Jodorowsky. Ha iniziato la sua ricerca artistica nel 2010 a Roma in ambito indipendente con il progetto di video e performance IRINA Produktjions. Ha poi avviato il progetto ‘my personal tarànto’ (2013-2015) che comprende una serie di performance e uno spettacolo teatrale che, a partire da Taranto – sua città di origine – fa una riflessione sulla vita in mezzo alla morte. Il progetto si è esteso anche oltre Taranto con Safari Here (2015-2017), prodotto realizzato nell’ambito della piattaforma europea Corners of Europe. Progetti recenti includono: Surrogate Proliferation (2017), Splendor Solis, Delphi Situations (2018), Salotto Mongelli (2019) e Dodo Resurrection (2020).  Collabora con gli antropologi Michael Taussig e Jasmine Pisapia per il progetto Splendor Solis e all’ideazione e conduzione del seminario ‘Il Reincanto della Natura. Movimenti sfuggenti e oscuro surrealismo’ presso il Museo MACRO di Roma (2019). Il suo lavoro è stato presentato e realizzato in collaborazione con Combo Milano, Dipartimento di Antropologia Università Milano Bicocca, Xing, Teatro Pubblico Pugliese, Auto Italia South East London, Gdansk City Institute, Short Theatre Festival, Santarcangelo Festival,  Corners of Europe, BUDA Kunstencentrum, Fondazione Pino Pascali, Like a Little Disaster, 63rd77th Steps, Spazio Murat Bari, PAV Parco Arte Vivente.

Valentina Roselli

Nata a Torino nel 1986, Valentina Roselli si è formata in Arti Visive all’Università IUAV di Venezia, Kuvataideakatemia di Helsinki e Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino. Attualmente si concentra sul ruolo dell’arte in età evolutiva, il suo approccio apre spazi di studio e sperimentazione a fisiologia e metafora vegetale. Ha fatto parte di programmi di residenza come Fondazione Bevilacqua La Masa (BLM), Fondazione Spinola Banna per l’Arte.

Gaetano Cunsolo

Gaetano Cunsolo (1986). Si diploma prima all’Accademia di Belle Arti di Firenze (2011) poi alla NABA di Milano (2014). Vive e lavora tra la Francia e l’Italia e insegna disegno al Paris College of Art. Attraverso il disegno, la scultura, l’installazione e la performance, Cunsolo indaga il rapporto tra forma, spazio e soggetto, ridefinendo gli ordini di scala e misura tra essi. Tra le sue mostre personali e performance si ricordano: Buildless, Il Colorificio, Milano, Italia (2019); Quarter (In dialogue) #2, Terra Summer Residency, Giverny, Francia 2018; Construire n’a pas d’image, Cité Internationale des Arts, Parigi, Francia (2018); Sailing Fields, a cura di Théo-Mario Coppola, Primo Piano, Parigi, Francia, 2017; As night falls… I’ll start to build, Centrale FIES, Dro, Italia (2017).

Isamit Morales

Isamit Morales è un’artista visiva, ricercatrice e DJ cileno-venezuelana. Attualmente vive a Barcellona, Spagna. La sua ricerca come dj si è concentrata sulle narrazioni che costituiscono la scena musicale contemporanea, assumendo come fondamento un’attitudine anticoloniale e anti-egemonica, spingendosi sempre a scandagliare gli angoli più remoti di Soundcloud per poi mutare in BPM energici. È la fondatrice della Sin Sync School (2018), uno spazio femminista non binario che cerca di condividere i principi necessari ad apprendere pratiche di DJing lontane dalle metodologie coloniali ed egemoniche, presso la Sala VOL di Barcellona. Ora, con il suo nuovo pseudonimo di DJ Jacarandá, presenta “mixes as chapters”: uno screenshot, un panorama sonoro composta da molteplici narrazioni da Los Sures, in particolar modo quelle latinoamericane.

Stefano Serretta

Stefano Serretta (Genova, 1987) è un artista visivo che vive e lavora a Milano. La sua ricerca si fonda sulla lettura della storia come fonte di riflessione e sull’analisi delle iconografie dominanti e della loro pervasività. Ha frequentato il biennio specialistico in Arti Visive e Studi Curatoriali. Ragionando sulla natura dei sistemi di potere, il suo lavoro genera cortocircuiti tra il vero e il verosimile, fondendo presente, passato e futuro in una narrativa nitida. Tra le mostre collettive recenti: La città di scambio, Spaziosiena (Siena); Chi Utopia mangia le mele, ex Dogana di terra (Verona), That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine, MAMbo (Bologna), Il Paradigma di Kuhn, Galleria FuoriCampo (Siena); The Great Learning, La Triennale di Milano (Milano); Primavera 5, Gallerie Papillon (Parigi); La fine del nuovo, Palazzo Morpurgo (Udine); Good Night and Good Luck, Galleria A plus A (Venezia); Teatrum Botanicum, PAV Parco Arte Vivente (Torino); Maybe we are the waves, GlogauAIR (Berlino); Adventure Time is Over, Almanac (Torino). Tra le mostre personali recenti: Naked Lunch Money, Spazio Leonardo (Milano); Do not go gentle in that good night, Almanac Inn (Torino); Shoegaze, Istituto Italiano di Cultura (Stoccolma); Rubbles in The Jungle, Placentia Arte (Piacenza).