Mercoledì 29 Maggio 2019, il PAV Parco Arte Vivente presenta Personal Ecologies, talk con l’artista indiano Ravi Agarwal in dialogo con Marco Scotinie Piero Gilardi, rispettivamente curatore e direttore artistico del PAV e la curatrice indiana Zasha Colah, che ha in più occasioni collaborato con Agarwal. Organizzato in occasione di Ecologies of Loss, mostra personale dell’artista inaugurata lo scorso Marzo, il talk intende costituire un momento di riflessione ed ulteriore approfondimento dell’indagine del rapporto tra pratiche artistiche e pensiero ecologista nel continente asiatico.
Tra i maggiori esponenti della scena artistica indiana, da decenni Ravi Agarwal conduce una pratica inter-disciplinare come artista, fotografo, attivista ambientale, scrittore e curatore. Il suo lavoro esplora questioni nodali dell’epoca contemporanea quali l’ecologia, la società, lo spazio urbano e rurale, il capitale. Per oltre quattro decadi, la fotografia ha costituito il medium d’elezione per il lavoro di Ravi Agarwal, che ha poi conosciuto una dimensione più estesa grazie all’inclusione di installazioni, video, interventi di arte pubblica, diari, all’interno di progetti dalla durata pluriennale. Aspetto fondamentale e originale della pratica artistica e attivista di Ravi Agarwal è quello che da più parti è stata definita come “personal ecology”; ovvero, seguendo la derivazione foucaultiana, “ecologia del sé”, cioè l’implicazione della propria auto-biografia all’interno dell’ambiente, come sua componente indissociabile. Per questo l’ambiente non potrà essere solo naturale, ma psichico, sociale, linguistico, semiotico. I suoi lavori sono stati esposti in manifestazioni internazionali tra le quali menzioniamo Havana Biennale (2019), Yinchuan Biennale (2018), Kochi Biennale (2016), la Sharjah Biennial (2013), Documenta XI (2002). Ravi Agarwal è fondatore e direttore della ONG ambientalista Toxics Link, oltre a far parte di diversi comitati regolatori, a fianco della sua costante attività di studio, ricerca e scrittura relativamente ai temi connessi alla sostenibilità ambientale, sia nella dimensione accademica sia sui media più popolari. Nel 2008 è stato insignito dello Special Recognition Award for Chemical Safety delle Nazioni Unite e, nel 1997, gli è stata assegnata l’Ashoka Fellowship per l’imprenditoria sociale.
Ingresso libero
Info: +39 011 3182235
Zasha Colah è una curatrice indiana, docente presso la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano (NABA). Vive e lavora tra Mumbai e Torino. La sua ricerca curatoriale si concentra sulla sovranità culturale e sulla trasmissione di conoscenze in regimi di repressione, focalizzandosi in particolare sugli atti di creazione di immaginari, individuali e collettivi, nello corso della storia dell’arte su scala globale. è co-fondatrice di blackrice nel Tuensang/ India nord-orientale (2007–08) e Clark House Initiative a Mumbai (2010). Ha lavorato presso il CSMVS Museum di Mumbai (2009–11) la National Gallery of Modern Art di Mumbai (2004–05), Kunsthaus Graz (2016), Institute of Contemporary Art Indian Ocean (Mauritius, 2016) e Checkpoint Helsinki (2016). Insieme a Luca Cerizza, è stata co-curatrice della Pune Biennale (2017) e ha fatto parte del team curatoriale della 2nd Yinchuan Biennale, (2018) sotto la direzione di Marco Scotini.
Piero Gilardi, fondatore e direttore artistico del PAV, (1942) vive e lavora a Torino. Artista e teorico, nel 1969 collabora alla realizzazione delle prime rassegne internazionali Op Losse Schroeven: Situaties en cryptostructurenpresso lo Stedelijk Museum di Amsterdam, e When Attitudes Become Form, a cura di Harald Szeeman presso la Kunsthalle di Berna. Nel 1969 inizia una lunga esperienza transculturale diretta all’analisi teorica e alla pratica della congiunzione Arte-Vita. Come militante politico e animatore della cultura giovanile conduce svariate esperienze di creatività collettiva nelle periferie urbane. A partire dagli anni Sessanta, attraverso i Tappeti-natura propone una personale rielaborazione del concetto di natura. Tra le personali più recenti: Piero Gilardi. Effetti collaborativi 1963 – 1985, Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea, Torino, Van Abbemuseum, Eindhoven, Nottingham Contemporary, Nottingham (2012-2013); Nature Forever, MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma (2017).
Marco Scotini è Direttore del dipartimento di Arti Visive e Studi Curatoriali presso NABA, Nuova Accademia di Belle Arti e Direttore artistico di FM Centro per l’Arte Contemporanea di Milano. Dal 2014 è curatore del PAV Parco Arte Vivente di Torino. Ha curato il padiglione Albanese alla Biennale di Venezia (2015), tre edizioni della Biennale di Praga (2003, 2005 e 2007), la prima Biennale di Anren (2017) e la seconda edizione della Biennale di Yinchuan (2018). Il suo progetto Disobedience Archive ha attraversato vari Paesi europei, gli Stati Uniti e il Messico, viaggiando internazionalmente per dieci anni. Dal 2004 è direttore artistico dell’Archivio Gianni Colombo.