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PRIVATE GARDEN
Arnaud Hollard /Juliana Mori, Dacia Manto, Alessandro Quaranta, Nicola Toffolini
a cura di Caludio Cravero
30 ottobre 2010 - 9 gennaio 2011
L’esposizione intende presentare sguardi, visioni, finestre e passaggi aperti sulle posizioni e i ruoli che ognuno di noi può occupare nel presente. Sono manifestazioni del cosiddetto “stare” che, nei lavori di Arnaud Hollard/Juliana Mori, Dacia Manto, Alessandro Quaranta e Nicola Toffolini, rappresenta un ritorno da parte degli artisti a lavorare metaforicamente su quell’eden creato dall’uomo che è il giardino; un microcosmo, fisico e mentale, che un tempo proteggeva l’uomo dalla natura selvaggia e che oggi può forse proteggere la natura dall’uomo stesso.
La dimensione che il giardino suggerisce, partendo dall’analisi etimologica del termine Garten - spazio concluso e luogo cinto - riporta inevitabilmente a una sua lettura in chiave privata e intima, che trova nella serra in vetro, nella corte centrale e nella project room del PAV, spazi per loro natura in continuo dialogo tra esterno ed interno. Nella corte prende forma Invisibile di Hollard (Grenoble, 1980) e Mori (San Paolo, 1978). Alla loro prima presenza in Italia, i due artisti propongono un lavoro a quattro mani che, con il solo utilizzo del suono, disegna un paesaggio invisibile di voci ed echi del passato del PAV, collocandosi in un tempo sospeso e indefinito prima della nascita del Centro d’arte.
La serra ospita i lavori di Dacia Manto (Milano, 1973). Mentre in Anarchitecture - sorta di instabile shanghai realizzato con aculei di istrice raccolti nel tempo - l’artista disegna una mappatura di elementi naturali che trae forza dalla terra che la ospita, nella fragile installazione di carta Urania (Sibylla’s Garden), Manto si ispira alla figura di Maria Sibylla Merian, naturalista del ‘700. Nello stesso spazio, la serie di fotografie Perturbazione e il video La sparizione dell’Arrivore di Alessandro Quaranta (Torino, 1975) raccontano - con l’occhio distante del bird watcher che contraddistingue l’artista - i cambiamenti e le sovrapposizioni di paesaggi urbani in trasformazione.
Infine, alla sua seconda esposizione al PAV, è Nicola Toffolini (Udine, 1975). Perché essere arresi non significa essere vinti è una topografia di territori ridotti a frammenti che, attraverso la pratica del disegno, definisce il prototipo di un’installazione ambientale basata sull’impiego di fonti energetiche alternative e ispirata ai processi di sintesi dei vegetali. L’artista sintetizza messaggi, codici e linguaggi contemporanei che, fondendo molteplicità e individualismo, possono diventare universali.
PRIVATE GARDEN: CONNESSIONI
Azioni di Laboratorio rivolte al pubblico
Le Attività Educative e Formative del PAV, curate da Orietta Brombin, propongono per tutto il periodo di esposizione di Private Garden attività di laboratorio rivolte alle scuole, ai gruppi, agli adulti, per declinare in modo partecipativo i temi al centro della mostra.
MOVE-IN-NATURE è un percorso di conoscenza dell’area verde del PAV, vero e proprio habitat vivente con il quale interagire e fare esperienza attraverso l’esplorazione dello spazio e la raccolta di una collezione di elementi vegetali. L’azione, che mette in collegamento profondo il corpo con l’ambiente, attiva uno spirito conoscitivo che ricalca le prassi adottate dagli artisti presenti in mostra, oltre che da biologi, scienziati, esploratori.
Microsguardi/100% ORGANIC (28 novembre, dalle 15.00 alle 17.00) Attività a cura di Stefano Sburlati (dottorando in Beni Culturali presso il Politecnico di Torino), propone un pomeriggio di interviste al pubblico, nel corso del quale voci e volti transitanti nel museo e nel giardino del PAV racconteranno la loro personale relazione con l’ambiente.
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PAV Parco Arte Vivente
Centro sperimentale d'arte contemporanea
via Giordano Bruno 31, Torino
T. +39 011 3182235
info@parcoartevivente.it
Orario estivo: da mercoledì a venerdì ore 16-19
sabato e domenica ore 12-19
Orario invernale: venerdì ore 15-18
sabato e domenica ore 12-19
Per scuole e gruppi, su prenotazione, da martedì a venerdì
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