Domenica 7 aprile 2013, alle ore 16.00, in piazza Carlo Alberto, a Torino il Parco Arte Vivente propone Segni d’incontro, un workshop condotto da Agostino Ferrari e Nja Mahdaoui e organizzato in collaborazione con l’Associazione Dal Segno alla Scrittura finalizzato alla realizzazione di un intervento artistico collettivo.
La prima edizione dell’azione pubblica Segni d’incontro, ideata da Martina Corgnati, curatrice e storica dell’arte specializzata nel mondo artistico arabo-mediterraneo, è stata realizzata in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura a febbraio del 2012, presso il Centre National d’Art Vivant di Tunisi. In occasione di quell'evento e a poco più di un anno di distanza dall’avvio delle “primavere arabe”, la performance Segni d’incontro ha visto per la prima volta Agostino Ferrari e Nja Mahdaoui incontrarsi e dare vita a un’opera ibrida - realizzata a “quattro mani” - frutto di una pratica artistica dalle diverse radici e che riunisce l’espressività di due culture in una sintesi di tipo universale.
Nja Mahdaoui, pittore e calligrafo nato nel 1937 a Tunisi, è considerato uno dei maggiori artisti arabi contemporanei, ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi internazionali ed è membro del comitato di giuria internazionale del Premio UNESCO per la Promozione delle Arti.
Coetaneo del maestro tunisino, Agostino Ferrari è nato a Milano nel 1938. Pittore gestuale, in lui il segno si tramuta in una vera e propria scrittura non significante, una grafia policroma e dinamica che da mezzo di comunicazione codificato trova il proprio valore nella sua stessa funzione visiva e non verbale, diventando arte.
I percorsi di Agostino Ferrari e Nja Mahdaoui , partiti da basi culturali e tecniche molto diverse, nel tempo si avvicinano, fino a convergere: il primo ha interpretato il segno puro della pittura astratta come possibile scrittura sulla soglia della significazione; il secondo è partito dalla calligrafia araba spogliandola progressivamente dalla valenza significante e trasformandola in puro segno che richiama, ma solo in apparenza, la logica del testo.
Nella primavera del 2013, la stessa modalità di lavoro, che mette in rilievo la potenzialità dell’ibridazione interculturale, verrà riproposta dal PAV di Torino configurandosi quale evento preliminare alla mostra collettiva INTERNATURALITÀ, a cura di Claudio Cravero (9 maggio - 29 settembre) che sarà inaugurata mercoledì 8 maggio negli spazi del Centro sperimentale d’arte contemporanea.
L’esito della performance pubblica, infatti, entrerà a far parte della mostra collettiva che indagherà le molteplici ibridazioni del concetto di natura nella ricerca e nelle pratiche artistiche contemporanee.
Al workshop, che prevede un incontro preliminare formativo al PAV (ore 11.00-13.00) e un'azione collettiva in Piazza Carlo Alberto (ore 16.00-18.00), parteciperanno anche Matteo Bernardini, giovane filmmaker (Torino, 1983), noto a livello internazionale e autore del documentario Segni d’Incontro, girato proprio in Tunisia nel 2012, Massimo Polello, esperto calligrafo e presidente dell’Associazione dal Segno alla scrittura, e Martina Corgnati, curatrice, critica d'arte e docente di Storia dell’Arte presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.
L’attività di workshop, la trentaduesima dall’inaugurazione del Centro sperimentale d’arte contemporanea, rientra nella programmazione Art Program delle Attività Educative e Formative del PAV curate da Orietta Brombin, e attraverso la partecipazione degli artisti in prima persona si propone di abbattere il confine che li separa dalla comunità, rendendo i cittadini protagonisti del processo creativo e costruttivo delle opere.
Con il patrocinio di: C.I.R.Ce (Centro Interdipartimentale di Scienze della Comunicazione), Università di Torino
Orari del workshop: Ore 11 – 13, PAV
Ore 16 – 18, Performance con il pubblico a libero flusso, Piazza Carlo Alberto