L’evento pubblico vede l’incontro tra due diverse generazioni di artisti relazionali, Piero Gilardi e Cesare Pietroiusti, insieme per la prima volta conducono il workshop "Il fascino immobilizzante del potere e lo sguardo indiretto".

L’attività teorica e di laboratorio, basata sulla critica socio-politica tradotta in genesi artistica e focalizzata sul tema del dono, si terrà al Parco Arte Vivente dove l’Art program 2013 inizia sotto il segno dell’Internaturalità con Recent works 2008-2013, mostra personale di Piero Gilardi che raccoglie i lavori realizzati dall'artista torinese negli ultimi cinque anni, proprio a partire dalla nascita del Centro sperimentale d’arte contemporanea.

Il tema del workshop assume il mito della Medusa come modulo simbolico radicato nel nostro inconscio collettivo. L’espediente con cui Perseo vinse la Gorgone fu quello di avvicinarsi a lei camminando all’indietro con il controllo visivo del suo scudo specchiante ed evitando così di incrociare il suo sguardo letale. Solo grazie alla visione indiretta Perseo poté salvarsi dalla Medusa, simbolo di un potere incontrollato e paralizzante come può esserlo, per analogia, il neoliberismo mascherato dalle ragioni tecnocratiche e dalle seduzioni dello spettacolo. Questa allegoria, radicata profondamente nella tradizione culturale, si offre come possibile strumento metodologico ed estetico di risposta per gli odierni movimenti politici “molecolari” - da Occupy Wall Street a Piazza Tahrir, da Democracia Real Ya al Global Social Forum - che sperimentando nuove pratiche che possano giocare la medesima funzione che lo sciopero aveva nell’era del capitalismo, impiegano svariate tecniche di comunicazione, quali il “microfono umano” (la ripetizione collettiva delle parole dell’oratore) o le proiezioni in tempo reale di filmati sul web. Tali pratiche si basano sulla consapevolezza che il mercato e lo spettacolo hanno progressivamente aumentato il loro fascino immobilizzante al punto da rendere necessaria l’astuzia performativa di Perseo: un corpo che indietreggia ma avanza, un occhio che non guarda, ma vede.

Alla luce di queste pratiche di cittadinanza attiva e dalle tesi e riflessioni elaborate dal sociologo Marco Revelli, la proposta sarà quella di progettare, costruire e sperimentare dal vivo - uscendo nel quartiere del PAV - un oggetto, simbolico o esemplare, unico oppure seriale, con i materiali che saranno messi a disposizione in laboratorio.

Le pratiche artistiche di Cesare Pietroiusti, che negli ultimi anni si è concentrato soprattutto sul tema dello scambio e sui paradossi che possono crearsi nelle pieghe dei sistemi e degli ordinamenti economici (come l’inversione del rapporto denaro-merce) e l’attivismo politico di Piero Gilardi si incontrano, e in maniera creativa, sul comune terreno artistico e critico dell’analisi del contesto socio-politico attuale.