Negli spazi interni del Parco Arte Vivente inaugura, nell’ambito di GREENHOUSE (Summer) dell’Art Program diretto da Piero Gilardi, Domestic Conditions, la prima personale a Torino dell’artista francese Sophie Usunier (1971, Neufchâteau - Fr. Vive e lavora tra Milano e Nancy).

Domestic Conditions, a cura di Claudio Cravero, intende riflettere su diverse situazioni di controllo delle forze e dei movimenti della natura da parte dell’uomo. La mostra, infatti, affronta il tema della “domesticazione”, intesa come adattamento dell’uomo all’ambiente in termini di comportamento e abitudini e, viceversa, in un circolo vizioso che sembra non aver fine, dell’ambiente sull’essere umano. Nel progetto di Usunier, dunque, con l’aggettivo “domestic” s’intendono sia le strumentazioni casalinghe impiegate dall’uomo per dominare la natura, sia l’addomesticamento che l’essere umano mette spesso in pratica per esercitare il suo potere.

Nell’installazione Les Vents Contraires, 15 ventilatori prendono possesso – schierati quasi militarmente – dell’intero spazio centrale della serra. Prolungati con l’aggiunta di maniche a vento, le segnaletiche a strisce bianche e rosse utilizzate negli aeroporti per indicare la direzione del vento, i ventilatori emettono così l’aria attraverso le maniche e tracciano nell’ambiente un sistema eolico di flussi di tipo caotico che, tra una manica e l’altra, mantengono però un equilibrio dinamico.

Altri tre lavori completano la personale dell’artista francese: dal video Whirling dervish flies, in cui si assiste ad un gruppo di mosche che danzano sotto un lampadario, come in una sorta di ipnosi dettata dall’associazione di un brano musicale di derivazione Sufi, a Les Empaillés, installazione in esterno risultato di un’azione collettiva nell’ambito del workshop “Imbalsamatori del corpo sociale” - a cura della sezione Attività educative e formative del PAV -, che vede a giugno la partecipazione di alcuni abitanti del quartiere per l’imbottitura e cucitura di abiti recuperati. L’opera, dal forte valore antropico, è infatti composta da abiti usati che, carichi di storia e memoria, prendono nuovamente vita grazie al fieno ricavato dallo sfalcio dell’erba del parco stesso.

Riflettendo sulla domesticazione, le opere di Usunier ripercorrono dunque alcune prerogative dell’arte del vivente, vale a dire la creazione di legami tra gli esseri viventi, quelli che sfociano in dipendenza e quelli che, per contro, rendono unico l’uno all’altro.

Parallelamente, negli spazi esterni del PAV, è possibile vedere i progress del progetto VILLAGE GREEN, che comprendono La Folie du Pav dell’artista Emmanuel Louisgrand, una struttura a torre intesa come osservatorio sul parco, Noël en août di Michel Blazy e Pedogenesis_Trasmutatore di Sostanza Organica di Andrea Caretto e Raffaella Spagna, un lavoro sulla trasformazione del suolo che prevede, attraverso un bando pubblico e un’azione collettiva, l’assegnazione di un lotto di terra del parco ad uso ortofrutticolo.

La mostra Greenhouse (Summer) e i progress di Village Green sono resi possibili grazie al sostegno e al patrocinio della Città di Torino, il contributo di Compagnia di San Paolo, il patrocinio del Centre Culturel Français di Torino e in collaborazione con il FRAC – Lorraine (Francia) e la Galleria Piacentia Arte di Piacenza.