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SAMAKAALIK, Democrazia della Terra e Femminismo
Navjot Altaf
A cura di Marco Scotini
3 novembre 2019 – 16 febbraio 2020
Sabato 2 novembre 2019 alle ore 18, in occasione di Artissima, il PAV Parco Arte Vivente
inaugura Samakaalik: Earth Democracy and Women’s Liberation (Democrazia della Terra e Femminismo), la prima personale italiana di una delle artiste indiane più radicali, Navjot Altaf (Meerut, 1949). La mostra, a cura di Marco Scotini, rappresenta un nuovo capitolo nell’indagine del rapporto tra pratiche artistiche e pensiero ecologista nel continente asiatico. Con Navjot Altaf, il PAV sceglie di presentare l’intersecarsi simultaneo (samakaalik in hindi) delle lotte per la tutela ambientale al movimento femminista, una forma intersezionale di ecofemminismo che Bina Agarwal ha definito “feminist environmentalism”. I lavori di Altaf indagano lo sfruttamento minerario e dell'agricoltura intensiva, l'industria pesante, la consunzione delle foreste, riflettendo sulla sovranità culturale delle popolazioni indigene.
Samakaalik si pone il complesso obiettivo di ricostruire il percorso dell'artista sin dalla militanza con il collettivo Marxista PROYOM: la mostra si apre proprio con alcuni manifesti dell'epoca, nei quali troviamo i presupposti sviluppati nelle decadi successive. Accanto alle pratiche collaborative con artisti indigeni e membri della comunità di Bastar, la ricerca di Navjot si è focalizzata sulle aree minerarie del sud del distretto e della parte centro-settentrionale del paese. L'installazione video a doppio canale Soul Breath Wind indaga la lenta violenza delle attività di estrazione: una narrazione condotta grazie alla voce delle comunità locali in lotta. A fianco del video, le piccole sculture Patterns which Connect incarnano l'importanza della coesistenza tra specie sotto la minaccia ecologica, un aspetto già presente nel 1972, nel ciclo di disegni pedagogici Insects Logos. Nel ciclo How Perfect Perfection Can Be, la dimensione architettonica funziona come campo d'indagine degli aspetti più oscuri delle ideologie del progresso. Il video Trail of Impunity ci racconta l'insurrezione violenta delle comunità di Gujarat del 2002, attraverso innumerevoli conversazioni sulla nozione di dignità umana, sulla critica alla violenza e sulla possibilità di giustizia a fronte di un sistema politico corrotto.
Il rapporto tra oppressione della donna e sistema capitalista è stato ampiamente indagato da autrici come Silvia Federici, Mariarosa Dalla Costa, Maria Mies, tra le altre, che sottolineano il ruolo chiave dei processi produttivi e riproduttivi all’interno della valorizzazione capitalistica.
Nella specificità del contesto post-coloniale indiano, le diverse forme del pensiero ecofemminista conoscono una particolare rilevanza: dalle note battaglie di Vandana Shiva, orientata ad una lettura essenzialista del rapporto tra donna e natura, a quelle dell'economista Bina Agarwal, che insiste, invece, sulla centralità dei rapporti sociali. Nella ricerca di Agarwal, le donne lavoratrici delle aree rurali dell'India incarnano un potente agente di resistenza alla “favola dello sviluppo” imposta dal capitalismo occidentale. In questa prospettiva s'inserisce anche il pensiero della filosofa della scienza Meera Nanda, che indaga la relazione tra oppressione femminile e sistema delle caste.
Attraverso i suoi lavori - sottolinea la più importante storica dell'arte, critica e curatrice indiana Geeta Kapur - Navjot conduce una costante decostruzione di quelle convenzioni identitarie (l'essere donna, l'essere lavoratore, l'essere contadino) fondate su un linguaggio culturalmente determinato, su un sistema fondato su divisioni sociali strutturalmente complici al patriarcato e al capitalismo. Le forme di identificazione in divenire, meticce e in definitiva simultanee sulle quali lavora Altaf, si costruiscono invece con la consapevolezza che ogni sistema identitario è intrinsecamente esclusivo, tutte le identità categoriche, tutte le istanze ideologiche sono interdipendenti e che la comprensione della posizione del soggetto è sempre contingente.
Il suo lavoro è stato esposto in importanti musei e istituzioni quali NGMA Mumbai (2019), KNMA Delhi (2014), MMCA Korea (2013), Frost Art Museum USA (2009), House of World Culture (2003), Tate Modern London (2001) e biennali internazionali tra cui la 14° Curitiba Biennial (2019), la Second Yinchuan Biennale (2018), la Biennale di Shanghai (2017), la Kochi Muziris Biennale (2014), la Biennale di Sydney (2006) e la Biennale di Havana (2003).
All’interno delle iniziative previste per l’approfondimento della mostra Samakaalik: Earth Democracy and Women’s Liberation le Attività Educative e Formative del PAV propongono Giardino Segreto, attività che unisce il contatto diretto con la natura e la dimensione artistico-espressiva emergenti dalle opere di Navjot Altaf e dei numerosi autori presenti nel corso del tempo all’interno del programma espositivo del PAV, artisti provenienti da culture e ambienti dell’Eurasia, dell’Africa e delle Americhe. In particolare, attraverso un’esperienza di immersione nelle opere presenti nelle mostre temporanee, si possono osservare tutti gli aspetti legati alla trasformazione e alla ciclicità della natura rielaborata in chiave estetico-affettiva. In laboratorio, mediante forme floreali provenienti dall’iconografica botanica, viene creato un giardino collettivo, luogo immaginifico in cui seminare i propri desideri.
La mostra è realizzata con il sostegno della Compagnia di San Paolo, della Fondazione CRT, della Regione Piemonte e della Città di Torino.
Pav Staff Servizi Pubblicazioni Newsletter Trasparenza Privacy policy
PAV Parco Arte Vivente
Centro sperimentale d'arte contemporanea
via Giordano Bruno 31, Torino
T. +39 011 3182235
info@parcoartevivente.it
Orario estivo: da mercoledì a venerdì ore 16-19
sabato e domenica ore 12-19
Orario invernale: venerdì ore 15-18
sabato e domenica ore 12-19
Per scuole e gruppi, su prenotazione, da martedì a venerdì
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da martedì a venerdì
Il Parco Arte Vivente è un Centro sperimentale d’arte contemporanea, concepito dall’artista Piero Gilardi e diretto da Enrico Bonanate. Il PAV comprende un sito espositivo all’aria aperta e un museo interattivo inteso quale luogo d’incontro e di esperienze di laboratorio rivolte al dialogo tra arte e natura, biotecnologie ed ecologia, tra pubblico e artisti.
Il Parco è un territorio verde in continua evoluzione e occupa un’area ex-industriale di circa 23.000 mq dove, oltre a Trèfle, installazione ambientale dell’artista Dominique Gonzalez-Foerster (2006) e Jardin Mandala, giardino progettato dal paesaggista Gilles Clément (2010), sono in progress altri interventi di natura relazionale e partecipata (Focolare, vincitore del Premio PAV 2012 e un progetto di apicoltura urbana che prevede la presenza di api all’interno de La Folie du PAV di Emmanuel Louisgrand, 2009).
Art Program
L’art program, diretto da Piero Gilardi, si sviluppa attraverso la realizzazione da parte di artisti italiani e internazionali di opere e installazioni d’arte contemporanea, interventi permanenti e temporanei sia negli spazi esterni sia nelle aree espositive interne. Il campo di indagine è l’Arte del vivente, una declinazione delle tendenze contemporanee che nel suo insieme comprende la Bioarte, la Biotech art, l’Arte transgenica e l’Arte cosiddetta ecologica; sperimentazioni che includono materiali organici e inorganici, e dove la vita – con le attuali riflessioni bioetiche sull’uso di determinate pratiche – indotta anche attraverso mezzi biotecnologici.
Attività educative e formative
Le attività educative e formative, curate da Orietta Brombin, prevedono il coinvolgimento del pubblico in workshop e seminari condotti dagli artisti stessi, oltre a un programma aperto a tutti, con visite guidate, stage di formazione per insegnanti, operatori e studenti di tutte le età e per il pubblico adulto. Il programma propone itinerari di conoscenza teorica, workshop e laboratori in collaborazione con esperti di varie discipline, fornendo mezzi e materiali per vivere un’esperienza personale ricca di stimoli cognitivi, emotivi ed espressivi.
Il primo progetto del PAV risale al 2002, ideato da Piero Gilardi ed elaborato da Gianluca Cosmacini. Dopo svariate ipotesi di collocazione, il progetto approda alla sistemazione definitiva in via Giordano Bruno, nell’area ex Framtek, e viene realizzato nel 2008 dagli architetti Gianluca Cosmacini e Alessandro Fassi.
Nel 2010 viene insignito del premio Architetture Rivelate dall’Ordine degli Architetti di Torino.
Il Parco Arte Vivente è un Centro sperimentale d’arte contemporanea, concepito dall’artista Piero Gilardi e diretto da Enrico Bonanate. Il PAV comprende un sito espositivo all’aria aperta e un museo interattivo inteso quale luogo d’incontro e di esperienze di laboratorio rivolte al dialogo tra arte e natura, biotecnologie ed ecologia, tra pubblico e artisti.
Il Parco è un territorio verde in continua evoluzione e occupa un’area ex-industriale di circa 23.000 mq dove, oltre a Trèfle, installazione ambientale dell’artista Dominique Gonzalez-Foerster (2006) e Jardin Mandala, giardino progettato dal paesaggista Gilles Clément (2010), sono in progress altri interventi di natura relazionale e partecipata (Focolare, vincitore del Premio PAV 2012 e un progetto di apicoltura urbana che prevede la presenza di api all’interno de La Folie du PAV di Emmanuel Louisgrand, 2009).
Art Program
L’art program, diretto da Piero Gilardi, si sviluppa attraverso la realizzazione da parte di artisti italiani e internazionali di opere e installazioni d’arte contemporanea, interventi permanenti e temporanei sia negli spazi esterni sia nelle aree espositive interne. Il campo di indagine è l’Arte del vivente, una declinazione delle tendenze contemporanee che nel suo insieme comprende la Bioarte, la Biotech art, l’Arte transgenica e l’Arte cosiddetta ecologica; sperimentazioni che includono materiali organici e inorganici, e dove la vita – con le attuali riflessioni bioetiche sull’uso di determinate pratiche – indotta anche attraverso mezzi biotecnologici.
Attività educative e formative
Le attività educative e formative, curate da Orietta Brombin, prevedono il coinvolgimento del pubblico in workshop e seminari condotti dagli artisti stessi, oltre a un programma aperto a tutti, con visite guidate, stage di formazione per insegnanti, operatori e studenti di tutte le età e per il pubblico adulto. Il programma propone itinerari di conoscenza teorica, workshop e laboratori in collaborazione con esperti di varie discipline, fornendo mezzi e materiali per vivere un’esperienza personale ricca di stimoli cognitivi, emotivi ed espressivi.
Il primo progetto del PAV risale al 2002, ideato da Piero Gilardi ed elaborato da Gianluca Cosmacini. Dopo svariate ipotesi di collocazione, il progetto approda alla sistemazione definitiva in via Giordano Bruno, nell’area ex Framtek, e viene realizzato nel 2008 dagli architetti Gianluca Cosmacini e Alessandro Fassi.
Nel 2010 viene insignito del premio Architetture Rivelate dall’Ordine degli Architetti di Torino.
Orario estivo: da mercoledì a venerdì
ore 16-19, sabato e domenica ore 12-19
Orario invernale: venerdì ore 15-18
sabato e domenica ore 12-19
Per scuole e gruppi, su prenotazione,
da martedì a venerdì
PAV Staff
Fondatore acPav / PAV
PIERO GILARDI
fondazionecentrostudipierogilardi.org
Direttore
ENRICO CARLO BONANATE
Curatore
MARCO SCOTINI
Assistente alla produzione
ALESSANDRA MESSALI
Attività Educative e Formative
Curatrice
ORIETTA BROMBIN
Educatrice museale
ELISABETTA REALI
Organizzazione eventi
VALENTINA BONOMONTE
Allestimenti
GIULIANA PONTI
Mediatore culturale
DEBORAH PARISI
Biglietteria
MARCO MONTATO
Obblighi di pubblicità e trasparenza ex L. 124/2017 Anno 2022 – soggetto ricevente: AcPAV (C.F. 08642260015)
Soggetto erogante:
1) Regione Piemonte – somme incassate:
-Euro 23.871,00 in data 26/04/2022, a titolo di acconto contributo attività anno 2021 (determinazione dirigenziale n. 309/A2003C/2021 del 29 novembre 2021)
-Euro 38.464,80 in data 17/10/2022 a titolo di saldo contributo attività anno 2020 (determinazione dirigenziale n. 352/A2003B/2020 del 17 dicembre 2020)
2) Regione Piemonte – somme assegnate (non incassate):
-Euro 40.790,00 a titolo di saldo contributo attività anno 2021 (determinazione dirigenziale n. 309/A2003C/2021 del 29 novembre 2021)
-Euro 57.680,00 a titolo di saldo attività anno 2022 (determinazione dirigenziale n. 341/A2003C del 28 novembre 2022)
3) Comune di Torino – somme incassate:
– Euro 70.000,00 in data 04/08/2022, a titolo di contributo attività anno 2021 (determinazione dirigenziale n. 4821 del 20 ottobre 2021)
4) Comune di Torino – somme assegnate (non incassate):
-Euro 100.000,00 a titolo di contributo attività anno 2022 (determinazione dirigenziale n. 6711 del 15/12/2022)