Nel romanzo d’avventura Alla conquista di un impero, scritto da Emilio Salgari nel 1907, è descritta la pagoda di Karia che si trova a poche miglia dalla città indiana di Gauhati (toponimo presente nei libri di Emilio Salgari e nelle fonti ottocentesche consultate dall’autore), su un'isola nel mezzo del fiume Brahamaputra. In realtà la pagoda di Karia non è mai esistita, tuttavia sullo stesso fiume e all’incirca alla stessa distanza da Guwahati esiste un'isola dove sorge il tempio di Umananda.
Il workshop Tigre contro tigre nella giungla delle rappresentazioni si articola a partire dal lavoro EMILIO SALGARI AND THE TIGER a story written in far away Italy, set in Guwahati 1870 presentato nella mostra La Natura e la Preda.
Il progetto di Alessandra Messali nel quale le descrizioni dei luoghi presenti in tre libri di Emilio Salgari ambientati in Assam (India) vengono comparate al contesto assamese di fine '800 e rimesse in scena nella città di Guwahati, sarà il perno attorno al quale orbiterà una riflessione sulle logiche di rappresentazione culturale e in particolare su cosa significhi rappresentare l’altro e essere rappresentati come l’altro.
Narrazione, traduzione, ricezione e messa in scena saranno alcuni dei temi trattati partendo dalle domande: cosa accade quando la ricezione di un'immagine letteraria pensata per un pubblico viene dislocata in un altro contesto? Da quali sorgenti attingono le narrazioni che danno forma alle nostre rappresentazioni dell’alterità? Quali sono i fattori che concorrono alla formazione dell’immagine che ci si fa dell’altro? Quali strumenti utilizziamo per interpretare gli immaginari che vengono costruiti dall’altro attorno alla nostra identità culturale?
Durante il workshop si affronterà anche il tema della corposa ricerca condotta dagli amatori e studiosi salgariani, grazie ai quali l’opera dell’autore è stata nel tempo letta, studiata, interpretata e valorizzata. Si approfondirà il ruolo delle pratiche amatoriali, intese non come attività dilettantistiche ma come pratiche autonome di produzione di pensiero e di linguaggi alternativi.
Ai partecipanti verrà chiesto di portare con sé dei materiali fotografici provenienti dai propri album/archivi di famiglia. Al momento dell’iscrizione verranno forniti maggiori dettagli.